Le conseguenze del trauma sulla personalità sono molte e in “Breaking bad” lo vediamo chiaramente.
Vediamo Walter White come un uomo adulto, con la sua famiglia di oggi. Non sappiamo nulla del suo passato coi suoi genitori, di lui bambino. Scopriremo solo che in passato si è sentito truffato da due amici, diventati ricchi anche grazie a una sua idea. E che questo lo ha fatto sentire inferiore e impotente.
Quando White scopre di avere il cancro e capisce che gli mancano i soldi per le cure nasce in lui un senso di estremo pericolo. Inoltre si riattivano forse quegli stessi sentimenti di inferiorità e impotenza. La mente umana non riesce a gestire l’impotenza, che è una delle conseguenze del trauma. Le cose che accadono da quel momento, per quanto assurde e moralmente sbagliate, dobbiamo pensarle come conseguenze del trauma. È tutto un tentativo di sentirsi autore di quello che gli succede, potente e vivo.
Nel corso delle serie Heisenberg farà molte cose che Walter White non avrebbe mai fatto. Ma White e Heisenberg hanno proprio la stessa personalità. Mr White era e rimane metodico, pignolo e ossessivo, capace di tenere sempre in mente il quadro d’insieme. Non perde mai la testa, non si mette mai nei guai.
La sua metanfetamina è la più pura che si sia mai vista sul mercato del narcotraffico, il laboratorio in cui lavora è ossessivamente incontaminato. Mai, in nessun momento, sarà attratto dalla droga, dallo sballo, dal prodotto perfetto che lui crea. I suoi bisogni sono sentirsi potente e provvedere alla sua famiglia. Sulla base di questi agisce, tutte e 5 le stagioni.
Ma in White prevalgono gli aspetti razionali e di buon senso, mentre in Heisenberg prevale la parte schockata. Perché? Perché ai due sono accadute cose diverse. A una la vita è andata mediamente bene, possiamo immaginare anche nella sua infanzia. Solo la vicenda della “truffa” subita dagli amici l’ha abbattuto. La personalità di Heisenberg coincide con quella di White. Heisenberg è solo più arrabbiato: gli è capitato il cancro. Questo ha riattivato il senso di impotenza vissuto con gli amici.
L’evitamento è una delle conseguenze del trauma più note: l’evento continua a tornarmi in mente quindi faccio tutta una serie di cose per non pensarci. È una delle conseguenze del trauma che porta alla dissociazione. Ed è proprio quello che sembra succedere al nostro protagonista, che assume l’identità di Heisenberg. Sempre di più Walter White è relegato alla sua esistenza in famiglia, mentre Heisenberg, il signore della droga, vive in tutti gli altri contesti.
Anticamera della dissociazione è un’altra ottima strategia difensiva che rientra tra le conseguenze del trauma: il distacco emotivo.
Walter White assiste a una gran quantità di eventi altamente traumatici: morti, pestaggi e sparatorie sono all’ordine del giorno. Ogni volta di più lui si distacca. Inoltre più si anestetizza più diventa controllante e usa il suo controllo per diventare potente. Non c’è più empatia: può uccidere bambini e rimanere indifferente a incidenti aerei causati da lui.
Le conseguenze del trauma sono principalmente di tre tipi: iperattivazione, intrusività ed evitamento
L’iperattivazione è quella reazione per cui dopo un trauma fatico a dormire, a concentrarmi, sto sempre in allerta perché mi sento in pericolo.
L’intrusività ha a che fare col fatto che il cervello ha bisogno di “chiudere”. Continuano quindi a tornarmi immagini, pensieri, sensazioni che hanno a che fare con l’evento traumatico.
L’evitamento degli elementi fastidiosi del trauma può essere tale che io arrivo a dissociarmi e/o a stordirmi. Nell’evento ci sono degli aspetti che mi fanno talmente male che cerco di non pensarci e non sentirli.
Questi sintomi non passano da soli, il tempo non cura le ferite. Se non elaborate le conseguenze del trauma si protraggono per anni. Infatti iperattivazione e iperattività sono quelle che spiegano come mai i ragazzi a cui sono capitati eventi traumatici nell’infanzia poi vanno male a scuola. Si spiegano invece con l’evitamento molti casi di abuso di droghe o altre sostanze negli adulti che hanno subito traumi da bambini o adolescenti.
I traumi possono essere riparati ed entrare a fare parte del proprio passato, come una risorsa che ci ha insegnato qualcosa. Ma se questo non accade le conseguenze del trauma possono essere devastanti e lasciare in frantumi la persona che li subisce. Quando i giapponesi riparano una crepa la riempiono con dell’oro per valorizzarla: ora ha una storia, da cui può passare la luce. È l’arte del Kintsugi.
In “Breaking bad” White finisce dentro una spirale sempre peggiore. Jesse, al contrario, cresce e impara proprio grazie alla relazione con Walter White.
Di Jesse possiamo intuire la storia. Lo vediamo spesso coi suoi genitori, che non fanno nulla per capirlo o accoglierlo. Non si preoccupano per lui, lo trattano con fastidio.
Per quanto lo riguarda non dobbiamo tanto parlare di conseguenze del trauma al singolare. Intuiamo infatti che ci sono stati tanti “piccoli” traumi di attaccamento nella relazione coi suoi genitori, che lo hanno portato lì. Lui non si ritiene all’altezza e cerca disperatamente qualcuno che creda in lui e che non lo lasci solo.
Jesse all’inizio è un piccolo spacciatore, un figlio rifiutato, non amato, che ha trovato il modo di non pensare nella droga. Possiamo capire perché ne sia diventato dipendente.
Capiamo dunque perché la relazione con Walter White per Jesse ha un’importanza cruciale. Per quanto quell’uomo lo manipoli è un padre che gli dà fiducia e che gli insegna qualcosa.
Al contrario del suo mentore Jesse subisce molti traumi durante la serie. Viene aggredito diverse volte e rifiutato da più persone.
Nell’evoluzione di Jesse vediamo chiaramente quali sono le conseguenze del trauma. Vive in allarme per paura di essere aggredito, fa fatica a concentrarsi e a “rendere” perché gli sono accadute troppe cose.
Muore un suo caro amico, muore un bambino anche per colpa sua, muore il suo grande amore Jane, sarà causa di un disastro aereo. Tra rifiuti, aggressioni e lutti gli eventi traumatici per Jesse sono tali e tanti che non riesce a farvi fronte. Rabbia, paura, colpa e vergogna dominano i suoi vissuti. Ogni volta ha più bisogno di anestetizzarsi. Così ogni volta fa un passo più pesante nella droga, finché arriva all’eroina che uccide Jane.
Jane era Jane. Era il più importante e autentico legame di attaccamento di Jesse, probabilmente l’unico della sua vita. La sua morte segna un prima e un dopo, una linea di demarcazione nella personalità di Jesse.
Tra le conseguenze del trauma c’è che smette di cucinare, compra la casa dei suoi genitori raggirandoli e ci si chiude dentro con altri tossici.
Per giorni interi vive in mezzo allo sporco tra gente che si droga, balla, fa sesso. Jesse ad un certo punto dice qualcosa di significativo sull’alzare la musica a tutto volume. Per lui non ci deve essere silenzio, non lo sopporta. Chiede a queste persone che nemmeno conosce di star con lui: le compra con la droga, con la pizza, pur di non rimanere solo nel silenzio della sua casa.
Tutti questi comportamenti non sono altro che conseguenze del trauma. Un dolore mi ossessiona e io faccio di tutto per evitarlo. La droga, la musica a tutto volume, vivere circondati di persone, raccattare chiunque sia disponibile. Sono tutti tentativi maldestri di spegnere i pensieri e le sensazioni intrusive, di auto curare quella sofferenza inenarrabile che si porta dentro.
Ad una prima lettura della serie il personaggio che più cambia è White, che si trasforma in Heisenberg. Ma White e Heisenberg hanno la stessa personalità. Per Jesse invece in qualche modo la relazione con White è stata anche terapeutica e Jesse è riuscito ad imparare delle cose. Ha imparato la disciplina, il controllo, la cura dei dettagli.
White avrà sempre bisogno di Jesse, perché il ragazzo è parte della sua potenza. Invece Jesse ad un certo punto crescerà. Così potrà rendersi conto delle manipolazioni di Walter White e andarsene con un urlo liberatorio, lasciandosi tutto alle spalle.